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Buone regole di raccolta

    Buone regole di raccolta

    Lo scopo di questa guida è quello di raccogliere in modo sicuro per sé e per gli altri evitando possibili intossicazioni dovute alla raccolta di piante tossiche e di raccogliere in modo sostenibile cercando di ridurre al minimo l’impatto della nostra attività di foraging sugli ecosistemi, evitando danni all’ambiente e garantendo il mantenimento delle popolazioni delle specie alimurgiche per le raccolte future nostre e di chi verrà dopo di noi.

    1) Determinare sempre prima con certezza assoluta la specie botanica (o quando lo ritenete sufficiente il genere) della pianta che intendete raccogliere;

    2) Raccogliere solo in caso di determinazione positiva di cui siete al 100% sicuri sia riguardo la determinazione che riguardo la commestibilità;

    3) Accertarsi che non si tratti di una pianta protetta, in via di estinzione, inserita in qualche lista di protezione, la cui raccolta sia vietata o regolamentata da leggi regionali, nazionali, europee o che comunque non risulti un endemismo prezioso la cui presenza risulti rara sul territorio;

    4) Nella scelta delle specie da raccogliere dare la preferenza a specie invasive, presenti con popolazioni numerose e abbondantemente diffuse sul territorio

    5) Utilizzare sempre tecniche di raccolta che consentano di arrecare il minor danno possibile alle piante; estirpare la pianta intera con le radici solo quando assolutamente necessario altrimenti preferire raccolte poco impattanti sulla pianta come il prelievo di frutti, foglie singole, cimette apicali o germogli. In tal caso cercare di evitare di raccogliere più di 1/3 di frutti, germogli, foglie dalla stessa pianta;

    6) Raccogliere solo in presenza di popolazioni numerose, lasciando intatti sempre almeno i 2/3 degli individui per garantire la sopravvivenza e la propagazione naturale della popolazione;

    7) Valutare sempre bene e con precisione prima della raccolta le quantità di cui abbiamo bisogno per non raccogliere quantità superiori ai nostri bisogni che poi andranno buttate causando un inutile danno alle piante;

    8) Valutare lo stato del luogo di raccolta e i possibili rischi di inquinamento e contaminazione, procedere con la raccolta solo se assolutamente certi che non vi siano rischi di contaminazione. Le principali fonti di contaminazione sono:
    a) diserbanti, pesticidi agricoli
    b) metalli pesanti dovuti al traffico veicolare
    c) inquinamento atmosferico dovuto a vicinanza di fabbriche chimiche o altro
    d) sversamenti, liquami, discariche, rifiuti solidi o liquidi abbandonati sul territorio
    e) escrementi animali
    f) parassiti che possono svolgere una parte del loro ciclo vitale sulle piante che vogliamo raccogliere (Es. Fasciola hepatica su Nasturtium officinale)
    g) qualità dell’acqua se intendiamo raccogliere piante acquatiche

    9) Valutare lo stato di salute delle piante, raccogliere solo individui sani esenti da malattie, funghi, virosi che potrebbero pregiudicare la loro edibilità;

    10) Possibilmente pulire le erbe raccolte direttamente in campo, in modo da restituire al suolo preziosi residui organici che si trasformeranno in humus o parti che servono alla propagazione della pianta (semi, bulbilli).